Da Lampedusa a Bologna

La salute è un capitolo importante nella vita delle persone. L’idea di salute ha diverse declinazioni.

Nel mondo occidentale assume in modo sempre più marcato le connotazioni della ricerca del benessere fisico e psichico, il cosiddetto “wellness”, che orienta stili di vita, talvolta virtuosi, e promuove azioni di prevenzione. Salute vuol dire anche gestione delle cronicità cercando di garantire una vita dignitosa. Non è difficile comprendere che anche questo è un tema particolarmente importante per una società, quella occidentale, che invecchia progressivamente. La quota della spesa sanitaria dedicata alla gestione delle cronicità è di gran lunga maggiore di quella che viene destinata per la gestione degli episodi che, in gergo tecnico, vengono definiti acuti. Un altro capitolo di spesa importante è legato alle degenze, cioè ai ricoveri prolungati in ospedale che è comunque fortemente correlato alle cronicità. La salute ha anche un’accezione oserei dire primordiale che è quella di preservarla e salvarla quando è in pericolo. Il sistema sanitario è attrezzato per fronteggiare questo bisogno, sia quando occorre agire in fretta ed in modo tempestivo, per esempio a fronte di un incidente, sia quando sono necessari approfondimenti accurati per identificare le cause della malattia. Sono stati messi a punto percorsi diagnostici, piani terapeutici, screening per la prevenzione, eppure sembrerebbe che ci siano situazioni non ancora contemplate dove occorre agire in regime straordinario, in deroga dai tanti percorsi già messi a punto. Ciò accade ad ogni arrivo sulle nostre coste delle persone che attraversano il Mediterraneo per richiedere protezione umanitaria all’Europa. […]

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